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3) Si può operare una carotide completamente ostruita? |
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No, e questo per diverse ragioni:
1) Quando una carotide si occlude (si ostruisce), in essa si forma un grumo. Tale grumo aderisce rapidamente alla parete della carotide e si solidifica. Se si tenta di toglierlo, si stacca a pezzi ed è impossibile rimuoverlo completamente. Esistono quindi pochissime possibilità di deostruire (sturare) la carotide. E se si riuscisse, dal momento che non è possibile rimuovere tutto il grumo frammentato e parzialmente aderente alla parete arteriosa, si correrebbe il grosso rischio che i residui confluissero verso le arterie cerebrali e comportassero un incidente neurologico.
2) Quando una carotide è occlusa, il rischio per il paziente di essere colpito da un’emiplegia è basso. Dal momento che la circolazione si interrompe, non vi è più alcun rischio che un grumo parta dalla carotide per dirigersi verso il cervello. E se il paziente non è stato colpito da emiplegia al momento dell’occlusione della carotide è perché il suo cervello, dal lato della carotide ostruita, è vascolarizzato (irrorato dal sangue) dall’altra carotide o dalle vertebrali. In conclusione, non si operano le carotidi occluse in quanto il rischio di emiplegia è basso, mentre il rischio di una disostruzione (sturamento) chirurgica è molto elevato.
La sola eccezione a questa regola riguarda le carotidi che si sono appena occluse. In questo caso, infatti, ci si trova in un momento in cui non è sicuro che il paziente abbia supplenze necessarie per vascolarizzate l’emisfero cerebrale omolaterale alla carotide occlusa e per evitare l’emiplegia. A questo stadio, il grumo non è ancora frammentato né aderisce alla parete carotidea e può quindi essere rimosso in blocco.
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15) Mi è stato detto che sono operabili gli uomini ma non le donne. È vero? |
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No, non è esatto. Alcuni studi hanno dimostrato che le donne traevano un vantaggio minore dall’operazione della carotide rispetto agli uomini. Ciò può essere dovuto al fatto che, a parità di grado della stenosi, le donne sono meno soggette a incidenti neurologici rispetto agli uomini. Le donne non devono essere private di questa operazione, ma è vero che l’indicazione di un’operazione alla carotide in una donna necessita di criteri di gravità maggiori rispetto ad un uomo.
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18) Domanda: Per trattare il mio restringimento della carotide è meglio una dilatazione o un’operazione? |
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Allo stato attuale delle nostre conoscenze, la chirurgia è preferibile all’angioplastica (dilatazione) per trattare le stenosi ateromasiche della biforcazione carotidea, in quanto consente di ottenere risultati nettamente migliori.
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19) Domanda: perché l’angioplastica arteriosa, che viene utilizzata da molto tempo per trattare le stenosi delle arterie coronarie e le stenosi delle arterie delle gambe, è oggetto di dibattiti per le carotidi? |
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Perché il bulbo carotideo in cui si produce la maggior parte delle stenosi carotidee non è un segmento arterioso come gli altri. È sede di un rigonfiamento in cui esistono dei residui ateromasici voluminosi che possono essere smossi al passaggio di cateteri e partire verso il cervello.
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20) Domanda: l’angioplastica carotidea è preferibile alla chirurgia nelle persone anziane? |
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Per quanto concerne le stenosi della biforcazione carotidea, no. È stato dimostrato che il tasso di complicazione (di AVC) dell’angioplastica carotidea nel soggetto anziano era molto più elevato rispetto al soggetto più giovane, anch’esso più alto se comparato all’intervento chirurgico. Le stenosi carotidee delle persone anziane non devono essere curate mediante angioplastica, salvo eventuali eccezioni.
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